Scrivere un’auto-biografia è come farsi un auto-ritratto. Guardarsi dentro, retrocedere quel tanto che interessa, ignorare tutto quello che ci ha amareggiato, dichiarare tutto ciò che avremmo voluto vivere più intensamente di quanto abbiamo vissuto.
Sono nato a Pescara, il 5 dicembre del 1940, ma posso dirmi romano da sempre. Sono approdato al Liceo Artistico di via Ripetta che, in verità, non è stata una grande scuola ma ho avuto certamente dei grandi maestri che ho recuperato nel tempo: tra gli altri, i pittori Pettinelli e Socrate, quindi Avenali, Afro, Novelli e lo scultore Mannucci.
Al 1962 risale il mio primo ingresso a scuola come insegnante; dal 1973 sono professore di ruolo di Disegno e Storia dell’Arte presso i Licei Scientifici Statali.
Sono stato dissuaso dal fare lo scultore e sono andato alla Facoltà di Architettura di via Gramsci, dove man mano ho imparato ad alternare alla progettazione, la ricerca e la critica. A partire dal 1970 ho scritto molti articoli, saggi e libri sull’architettura e l’urbanistica, in special modo su Roma ( coma “L’area dell’ex Ghetto di Roma” ed. 1998) e sulle vicende di questa tra la fine dell’800 ed i primi del ‘900 (si vedano le “Note di architettura” sulla rivista “Capitolium” dal 1973 al 1976), saggi (si veda il libro su “Innocenzo Sabbatini”, ed. Kappa 1982) e realizzato trasmissioni televisive (rubrica “Architettura-Le pietre di Roma” sull’emittente TVR Voxson dal 1979 al 1980).
Quindi la ricerca architettonica si è esplicitata con progetti (per es. la ristrutturazione dell’ex Polveriera di Testaccio nel 1985), realizzazioni (per es. il monumento per il trentennale della Resistenza a largo delle Sette Chiese nel 1975), allestimenti di mostre (per es. “I colori della pittura” presso l’I.I.L.A. all’Eur), organizzazioni di mostre (per es. “Architettura moderna ed architettura a Roma dal 1928 ad oggi” nel 1983) e partecipazioni (ad es. “L’economia italiana tra le due guerre” al Colosseo nel 1984).
Dal 1995 ho svolto con regolarità l’attività di critico d’arte con l’organizzazione di mostre (per es. “11+1 Artisti del 2000. Una mostra lunga un anno” a Fiano Romano) e di concorsi d’arte ( come “Premio di pittura Oltre Aniene” di cui sono il presidente della Giuria) ed anche come redattore del settimanale “IV Circoscrizione” e il quotidiano “Diario Romano”.
Da progettista e da insegnante ho avuto occasione di riavvicinarmi all’arte figurativa, ma solo più tardi ho ripreso a dipingere: dal 1987, con il progressivo abbandono dell’attività di ricerca architettonica, è ri-nato l’interesse per la pittura che d’altronde non era mai stata abbandonata completamente; pur essendo interessato negli anni ’60 a forme espressive astratte, da alcuni anni la mia ricerca pittorica è decisamente orientata verso la figura con un disegno non privo di memorie dei maestri dell’800 e del primo ‘900: infatti i temi preferiti sono il ritratto, il nudo ed il paesaggio nei quali spesso compaiono citazioni letterarie. Non è un caso che mie opere compaiono nei libri di poesia di G.Sozi, Aspri sentieri, e di L.Zonno, Fine di un pianeta.
Dal 1995, e raramente, ho esposto i miei quadri partecipando a collettive presso Associazioni culturali e gallerie di Roma, Fiano Romano, Nettuno e Fermo nelle Marche; nel 2000 ho presentato la mia prima personale presso l’EuroHotel di Roma-Nord. Alcune mie opere fanno parte degli “Archivi del Presenteismo” e, bontà loro, di collezioni private di amici ed estimatori.
Sono stato socio fondatore dell’Ass. Cult. “Panartesia” e dell’Ass. “Artemisia”; sono socio onorario delle associazioni artistiche “Una Strada per l’Arte” e “Il Compasso”, recentemente è entrato a far parte dell’Ass.Cult. “InterTeam Club” e nel suo sito www.interteam.it sono presenti in Galleria alcune mie opere e una rubrica di critiche d’arte.
Hanno scritto delle mie opere la giornalista Giacinta d’Agostino, la professoressa Maria Antonietta Lisi, il poeta Michele de Gaetano e l’avvocato Claudio Virgili.
Nonostante tutto è evidente nelle mie opere che lo sdoppiamento critico/artista rimane tuttora molte forte, tanto che non riesco a collocare con precisione critica la mia opera: dipinti caratterizzati da una ricerca aperta / (attraverso un) / minimalismo selettivo …